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La Certificazione Dell’impianto Elettrico: Dichiarazione Di Conformità E Dichiarazione Di Rispondenza

La certificazione dell’impianto elettrico: dichiarazione di conformità e dichiarazione di rispondenza

Al momento dell’acquisto di un qualsiasi utensile o oggetto di consumo vengono consegnate all’acquirente   una serie di documenti che ne spieghino il funzionamento (libretto di istruzioni), ne certifichino la qualità (descrizione del prodotto, materiali impiegati nel rispetto dell’ambiente e dell’utente) e ne garantiscano l’integrità per un periodo determinato di tempo (garanzia).

Per questa ragione, anche al momento dell’acquisto di un immobile, l’atto di vendita deve essere affiancato da un passaggio di documenti che sanciscano la garanzia degli impianti installati nel pieno rispetto delle normative vigenti.

Quali sono gli impianti da certificare?

All’interno di un’abitazione o di un qualsiasi altro edificio ad uso commerciale o industriale si trovano diversi impianti riconducibili al settore elettrico ed elettronico e ogni micro-impianto deve essere accompagnato dalla relativa certificazione.

L’articolo 1 comma III della relativa legge suddivide il settore dell’impiantistica in sette differenti classi, ciascuna denominata con una precisa lettera. Riportiamo qui di seguito le prime due inerenti al comparto elettrico:

Lettera A: Impianti elettrici, impianti di protezione contro scariche atmosferiche, impianti di autoproduzione di energia elettrica e impianti di automazione porte, cancelli e barriere automatiche.

A questa categoria sono riconducibili ‘in primis’ l’impianto elettrico dell’immobile inteso come l’insieme delle componenti che permettono di prelevare energia elettrica dal misuratore (il contatore) e di impiegarla per le proprie necessità all’interno del contesto residenziale, lavorativo o altro. In ogni impianto sarà quindi presente un quadro elettrico dotato di interruttore differenziale e di valvole magnetotermiche, scatole e tubazioni da incasso o da esterno (in cui sono alloggiati interruttori e prese alimentati da cavi con colore e sezione dedicata) e un’adeguata protezione contro i fulmini e le dispersioni (impianto di messa a terra). Di questa lettera fanno parte anche gli automatismi di porte, finestre e cancelli di qualsiasi tipologia (battenti, scorrevoli, basculanti, sezionali, avvolgibili, barriere ecc…)

Lettera B: Impianti radiotelevisivi ed elettronici

Rientrano in questa lettera tutti quei micro-impianti la cui  componente elettronica risulta determinante per il funzionamento. Per citare quelli maggiormente diffusi ricordiamo l’impianto TV (digitale e satellitare), l’impianto citofonico, l’impianto d’allarme e di videosorveglianza, l’impianto telefonico e le rete dati.

Dichiarazione di conformità e rispondenza, quale serve?

La dichiarazione di conformità è quel documento che garantisce al proprietario di un edificio che al suo interno è stato eseguito un impianto elettrico nel pieno rispetto della legge, o citando la dicitura della normativa ‘alla regola dell’arte’. Questa certificazione deve essere rilasciata da un professionista dotato di relativa abilitazione che abbia alle spalle un esperienza lavorativa di almeno cinque anni nel settore. Dal 1990, in seguito alla promulgazione della legge 46/90, l’impresa installatrice è obbligata per legge a rilasciare tale certificazione, che equivale peraltro a una garanzia di ventiquattro mesi sulle componenti dell’impianto.

La dichiarazione di rispondenza, entrata in vigore nel 2008 con il decreto ministeriale 37/08, è invece quel documento che sostituisce la dichiarazione di conformità per tutti gli impianti eseguiti tra il 1990 e il 2008, qualora quest’ultima non fosse mai stata emessa o non fosse più reperibile. In quest’ultimo caso, prima di richiedere l’emissione di tale certificazione, è bene effettuare una ricerca approfondita poiché ogni conformità viene emessa in triplice copia: la prima destinata al committente dell’opera , la seconda depositata e protocollata nel comune dove vien eseguito il lavoro e la terza conservata in un apposito registro dell’impresa esecutrice.

Se la ricerca della dichiarazione di conformità non avesse esito positivo allora sarà possibile richiedere l’emissione di una dichiarazione di rispondenza a un professionista in possesso delle medesime credenziali necessarie per la conformità.

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