L’impianto d’allarme: cos’è, come funziona, quale scegliere, come garantirne l’efficienza nel tempo
Con il termine impianto d’allarme si intende un sistema di dispositivi magnetici ed elettronici in grado di mettere in sicurezza un edificio e le persone che in esso si trovano.
Le componenti base di un impianto d’allarme
Ogni impianto d’allarme è costituito da apparecchiature che lavorano in simbiosi al fine di realizzare un sistema che preservi l’inviolabilità del contesto in cui è installato. Tutti i dispositivi sono alimentati da corrente continua a 12 V e collegati via filo o radio alla centrale. Vediamo nel dettaglio gli elementi principali:
SCHEDA ELETTRONICA
Il punto di base di ogni sistema di anti intrusione è la scheda elettronica principale denominata anche ‘centrale’. La centrale è composta da una serie di piccoli componenti elettronici (trasformatori, condensatori, resistenze ecc..) assemblati tra loro in un circuito stampato alimentato da una tensione di 220 V (solitamente protetto da un interruttore magnetotermico dedicato posto nel quadro elettrico) e collegato a tutti i dispositivi. La scheda è alloggiata all’interno di un contenitore, solitamente metallico, dotato di uno o più micro-sensori denominati tamper. Ogni apparecchiatura di un sistema di anti intrusione, dalla sirena ai rilevatori di movimento, è dotata di tamper per permetterne l’integrità e inibire qualsiasi tentativo di manomissione mediante l’apertura o il distaccamento dalla parete di fissaggio. Una batteria a bassa tensione permette l’alimentazione dell’impianto in caso di mancata erogazione di corrente da parte del fornitore.
SIRENA
Vi sono due tipologie di sirena a seconda della sede di installazione: da interno, che emette un’onda in grado di “risuonare” tra le pareti di casa e creare così panico nel ladro, oppure da esterno, per permettere la propagazione del suono il più lontano possibile. Quest’ultima tipologia è dotata di un segnale luminoso per verificare lo stato di sistema dell’impianto (inserito/disinserito/memoria allarme) e di sensori anti-avvicinamento e anti-schiuma. Come la scheda elettronica, anche le sirene esterne sono dotate di una batteria tampone.
TASTIERA
Permette la gestione dell’impianto da parte dell’utente finale quali inserimento/disinserimento dell’impianto, verifica dello stato delle zone, elenco anomalie, nonché le operazioni di manutenzione da parte dell’elettricista installatore. Ve ne sono in commercio di varie tipologie (LCD, touch-screen, fisse o portatili).
LETTORI DI PROSSIMITÀ e/o CHIAVI
Attraverso il riconoscimento di una chiave precedentemente programmata consente l’inserimento e il disinserimento del sistema. A differenza delle tastiere, che devono essere installate all’interno dell’edificio, i lettori possono trovarsi anche all’esterno, garantendo una maggior sicurezza dell’immobile.
RILEVATORI VOLUMETRICI
Permettono la protezione dell’ambiente mediante l’emissione di onde elettromagnetiche che rilevano la presenza di un corpo in movimento in un locale o in un ambiente esterno. I rilevatori maggiormente diffusi al giorno d’oggi sono definiti ‘a doppia tecnologia’ poiché sfruttano due differenti principi elettromagnetici: l’infrarosso (già impiegato nei sensori da parecchi decenni) e la microonda. Alcuni dispositivi sono denominati ‘a tripla tecnologia’ se al loro interno impiegano un sensore a microonda e due infrarossi. Possono essere installati sia in ambienti esterni(solitamente sul perimetro dell’edificio) che interni. In quest’ultimo caso, se l’installazione avviene in contesto residenziale, esistono sensori tarati per evitare falsi allarmi generati dal passaggio di animali domestici.
CONTATTI MAGNETICI
Sfruttando il principio dell’elettromagnetismo consentono di inviare alla centrale un segnale d’allarme qualora una porta o finestra venissea aperta a impianto inserito. Possono essere esterni al serramento, ad esempio quelli impiegati per le porte basculanti o quelli wireless, o interni alla porta o all’anta che si vuole proteggere. Con la grande diffusione dell’alluminio e altri materiali, a discapito di quelli in legno, molti serramenti sono realizzati in fabbrica con contatti già installati per ovviare alle difficoltà di montaggio in cantiere da parte dell’elettricista.
SENSORI TENDA
Così chiamati poiché la protezione avviene mediante l’emissione di un fascio paragonabile a una tenda immaginaria. A differenza dei contatti magnetici che non rileverebbero il pericolo qualora il ladro rompesse il vetro di un’anta (si ricordi che la segnalazione avviene in caso di apertura della porta o finestra) i sensori tenda garantiscono l’integrità del serramento stesso poiché la segnalazione d’allarme avviene in caso di violazione del fascio emesso.
SENSORI PER VETRI
Dotati di particolari sensori in grado di rilevare vibrazioni anomale della superficie in cui vengono fissati, preservano l’integrità di vetri e vetrate.
BARRIERE
Composte da due diverse sorgenti, una trasmittente il segnale e una ricevente, inviano un segnale d’allarme alla centrale qualora il fascio venisse violato. Trovano impiego per la protezione di pareti di capannoni, terrazze e facciate di notevoli dimensioni.
MODULI GSM/IP
Consentono la gestione dell’impianto mediante diversi principi. Il combinatore GSM è dotato di una scheda SIM in grado di ricevere e/o inviare messaggi di testo e chiamate in caso di allarme. Il modulo IP, collegato al modem, permette una più facile e comoda gestione dell’impianto tramite applicazioni scaricabili sul proprio smartphone. Grazie a quest’ultimo dispositivo è possibile svolgere tutte le funzioni solitamente esplicate da tastiera.
Che tipologia di impianto d’allarme installare
Vi sono tipologie di impianto per ogni realtà installativa. Se siete in possesso di una casa in cui vi è una predisposizione di tubazioni, realizzata in fase di costruzione, si consiglia l’impiego di dispositivi alimentati via filo (aventi solitamente un basso costo in termini di materiale). Se invece nella vostra casa non vi è una predisposizione di tubazioni dedicate e risulta difficoltosa o invasiva l’installazione di apparecchiature alimentate via cavo potete ricorrere a sensori wireless in grado di dialogare con la centrale attraverso onde radio. In quest’ultimo caso l’alimentazione di ogni componente è garantita da batterie.
Esistono inoltre sistemi di allarme pensati per edifici industriali e commerciali, la cui protezione sarà garantita da dispositivi dalle dimensioni maggiori per la copertura di spazi altrettanto grandi.
L’abitazione e il proprio luogo di lavoro sono i beni primari per la vita di tutti e garantirne l’integrità e l’inviolabilità da parte dei ladri è un aspetto da non sottovalutare. Nel caso in cui si scegliesse di proteggere la propria abitazione o la propria realtà lavorativa affidatevi a un installatore professionista poiché grazie alla sua esperienza saprà indicarvi la migliore scelta da effettuare, a garanzia di un impianto dall’ottimo rapporto qualità/prezzo in grado da durare nel tempo.
La manutenzione di un impianto d’allarme
Sono poche le operazioni da svolgere per assicurarsi che il proprio impianto di anti intrusione sia efficiente. Una manutenzione periodica consiste, per tutte le tipologie di impianto, nella sostituzione delle batterie tampone della centrale e della sirena; se avete dispositivi wireless le relative batterie d’alimentazione dovranno essere cambiate in base all’utilizzo degli stessi e comunque seguendo le indicazioni date dalla case madre. Verificate l’efficienza di tutti i dispositivi installati e segnalate tempestivamente gli eventuali malfunzionamenti. Alcuni modelli di tastiere hanno inoltre una spia dedicata per la segnalazione di tutte le possibili anomalie (sensori non più funzionati, batterie scariche, tamper non efficienti).